RUSSIA 2018: NOTTI TRAGICHE

Il marketing Ikea il giorno dopo la nostra eliminazione diede il meglio di sè, lo sfottò di un simbolo scandinavo che derideva sportivamente il calcio dei quattro volte campioni del mondo: così terminò quella volata verso il mondiale.

Eliminati e subito analisi, reportage, numeri e responsabilità tecniche di Ventura per spiegarci il fallimento. Ma nessuno si è preoccupato del popolo. Nessuno.

Chi ama il pallone le vedrà comunque le partite del mondiale, chi lo ama non lo vedrà per non soffrire e chi vede solo la nazionale magari si appassionerà all’Islanda di turno. O andrà al mare. Meglio.

Nel caso si prospetteranno Notti tragiche. Inseguendo nulla, sotto il cielo di un estate calcisticamente per niente italiana. Non ci saremo, e quindi ecco cosa vi siete persi. Ci siamo persi.

Ogni quattro anni c’eravamo, una presenza come una sentenza. Ci renderemo conto solo oggi di quello che ci mancherà. Lo so, succederà.

Il silenzio nelle strade, traffico da isola pedonale. Trombette vendute a nero, tricolori anche.

Orari di lavoro adeguati agli azzurri laddove e possibile. Ore in più nei giorni precedenti per recuperarle.

Scorte di birra, filoni di ghiaccio e tinelli blu, anzi azzurri. Stappa e “vinci la nazionale”, e chissenefrega del nuovo governo. Vogliamo la gioia popolare di vedere una partita, luppolo e bestemmie. Dimenticare la vita vera annebbiandola con il calcio.

Vuoi che digiuniamo? Macché, il vegano lifestyle abdica a lussuriose vaschette equine ben ripartite in tagli e gusti. Chi ha un appoggio in veranda o in campagna si sacrifica. E chi non capisce una mazza di calcio lo metteremo vicino alla brace. Quelli durante i mondiali abbondano.

Insieme, tra amici e famiglia. Ma non sarà così. La scusa era ghiotta e buona. Come ogni quattro anni.

Che danno avete fatto, saltiamo il meglio che un mondiale offra per noi popolo pallonaro e non solo. Stare assieme, condividere una partita con tutti dalla stessa parte in uno “ Stivale” zeppo di nuovi e vecchi provincialismi. Macellerie e supermercati, grossisti di bevande, locali che non so se incasseranno sold-out per il Panama o la Svezia del fai da te.

Ognuno si troverà la squadre per cui tifare, per storia, per scommessa, per le piccole e brutte o per le solite. Ci sarà il “se stava l’Italia a questi”, o il “menomale che non ci siamo qualificati”.

Quindi prima delle analisi sul nostro calcio sappiate cosa ci siamo persi e ci avete tolto, niente notti magiche. Una tragedia, quasi tragicomica di un’estate senza azzurri. E senza mondiale.

Però nel 2019 in Francia ci sono le azzurre.

Do svidanija.

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