MARCO MAZZOLI, IL FLUIDIFICANTE

Il calcio cambiava, come i terzini, anche dalle nostre parti: uno dei primi fluidificanti visti ad Andria fu Marco Mazzoli. Mancino, spingeva su tutta la fascia e spesso si trovava in area avversaria per il forcing decisivo. Era l’estate del 1991 quando l’allora direttore sportivo Silvano Mecozzi lo acquistó dal Giarre, squadra siciliana che militava in C1. Alla sua prima stagione in biancoazzurro (1991/1992), con Mario Russo in panchina, ottenne da titolare la promozione in Serie B.

Restó altri quattro anni in B con la Fidelis Andria totalizzando 99 presenze e 6 reti. Successivamente vestí le maglie di Cosenza, Pistoiese e Livorno prima di chiudere la carriera nella Vis Pesaro, squadra della sua città.

Con l’avvento del calcio moderno e l’introduzione del cosiddetto gioco a zona, alcuni ruoli, come ad esempio il libero, spariscono definitivamente mentre altri si trasformano. Il terzino è il ruolo che ha subito più cambiamenti o addirittura metamorfosi complete dai primi anni del Novecento, sino agli anni ’50 e fino ai giorni nostri.

Si chiama terzino perché inizialmente questo ruolo occupava proprio la terza linea di campo, quella difensiva, solitamente composta da due componenti.

Dai “terzinacci” anglo-tedeschi del dopoguerra, a Carlos Alberto Torres terzino destro verdeoro – da poco scomparso e probilmente il più forte di sempre – autore del 4-1 nella finale mondiale del 1970 contro la Nazionale Italiana di Ferruccio Valcareggi, lo stesso Giacinto Facchetti il primo prototipo di fluidificante tricolore sino ad arrivare a Paolo Maldini il terzino sinistro mai stato mancino.

I terzini che originariamente si occupavano solo della parte difensiva, con il 4-4-2 o comunque con la difesa a 4 o con il centrocampo a 5, diventano fluidificanti.

Il fluidificante ha altre funzioni, che sono quelle di allargare la manovra fin dall’impostazione e di accompagnare la squadra sugli esterni senza tralasciare la fase difensiva, accompagnare nella fase di transizione – termine cestistico – o contropiede. Osvaldo Soriano a tal proposito scriveva “Il contropiede del difensore ha sempre in sé qualcosa di colpevole, furbastro, sleale”, vero ma adesso il terzino è diventato un giocatore tutto campo, di una sola parte di campo che deve aver piedi buoni e fare gol.

Marco Mazzoli calciatore taciturno ma molto professionale, lo ricorderemo sicuramente per il suo inconfondibile ciuffo biondo, le sue discese e risalte interminabili e per il gran goal dalla distanza segnato al Dall’Ara di Bologna il primo anno di B.Un gol da terzino vero, moderno ma già nostalgico.

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